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Archive for settembre 2013

picchiataPer l’ennesima volta la donna che mi abita di fronte viene picchiata, per l’ennesima volta i bambini gridano. Episodi che ho già ascoltato, ho già visto. Una notte sono stata svegliata dalla urla della bambina: “Papà, papà, smettila” Qualcuno ha chiamato la polizia, mi pare di ricordare che fossero due uomini e una donna, un agente invitava la donna a rientrare in casa, dal marito. Le persone che erano accorse in aiuto erano sbigottite, qualcuno cercava di proteggere i bambini. Il picchiatore invece scendeva le scale e minacciava di ritornare e quando sarebbe tornato voleva trovare tutto in ordine. Oggi la stessa scena: “Fra mezz’ora torno, ti voglio trovare a casa” la donna era scappata fuori e raccontava fra le lacrime ai vicini ciò che era accaduto. Spesso le donne incontrano uno spaccato di società da orrore: il poliziotto, che conosce il marito noto imprenditore, i vicini che non spingono la vittima a lasciare il marito per dare un’infanzia serena ai bambini. Spesso le donne hanno paura perché non hanno soldi, un lavoro che permetta loro di essere indipendenti e troppo spesso i centri antiviolenza non hanno luoghi per ospitare le donne con i loro figli.  Troppo spesso le forze dell’ordine prendono alla leggere le denunce delle donne. Troppo spesso le pene sono irrisorie e molto spesso chi aveva già picchiato, ucciso, una volta libero, torna a farlo. Qual è il principale problema? La cultura!

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a e cCon l’elezione di Giuliano Amato, come membro della Corte costituzionale ,sembra esser tornati indietro di decenni.  Giuliano Amato è stato il braccio destro, come consigliere economico e politico, di Bettino Craxi nel Partito Socialista… quando Rusconi vendette Rete 4 nel 1984, Berlusconi l’acquistò ad un prezzo di favore, casualmente come Presidente del Consiglio c’era Craxi e come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio c’era Amato. In un Paese normale  le frequenze, poichè pubbliche, sarebbero state rimesse sul mercato attraverso un gara di appalto, invece avviene tutto privatamente (come Totò che voleva vendere la Fontana di Trevi). Risale agli anni ’90 la maxi tangente da 140 miliardi di Enimont, in questo contesto Craxi incassò i famosi 70 miliardi che non furono mai  ritrovati e Amato nel 1992 fu incaricato da Oscar Luigi Scalfaro di formare il suo primo Governo. Fra i provvedimenti, che tutti ricordano con amarezza, c’è il prelievo forzoso del 6% sui conti correnti degli italiani, per appianare i debiti creati dai suoi predecessori.

b e c Nel 1994 Craxi si diede alla latitanza, mentre Berlusconi apparve sulla scena politica. Ovviamente Berlusconi non lasciò all’angolo Giuliano Amato e, nel suo primo governo, lo nominò Garante della concorrenza e del mercato. Nel 1998 D’Alema lo confermò come ministro delle Riforme istituzionali e poi successivamente nel 1999 ricoprì l’incarico di Ministro del Tesoro e del Bilancio. Nel 2000 fu di nuovo presidente del Consiglio e non si fece remore a mostrare una sua arretratezza culturale sui matrimoni gay. Nel 2006 la Casa delle Libertà lo propose come Presidente della Repubblica, ma vinse Napolitano e Romano Prodi si passò una mano sulla coscienza nominando, il mancato presidente, Ministro dell’Interno. Amato è un uomo evidentemente per tutte le stagioni, fino ad essere nominato da Giorgio Napolitano giudice costituzionale, così da poter essere applicata la proprietà transitiva: se C è amico di A e C è amico di B, allora A è amico di B?

b e a

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861320_616360541719414_857179871_oA Benevento, come nel resto d’Italia, le amministrazioni locali sono spesso assenti  e non danno risposte ai cittadini che devono elemosinare un loro diritto: la casa. Il movimento lotta per la casa ha occupato uno stabile sito nel rione Libertà poiché è abbandonato. E’ l’estremo gesto di cittadini che hanno chiesto un intervento della classe politica, senza ricevere certezze. Si preferisce tener vuoto un palazzo, lasciarlo deteriorare,  piuttosto che intervenire con una ristrutturazione e poi affidare gli appartamenti a persone che sono in graduatoria. Sempre con più frequenza gli italiani sono costretti a gesti estremi a causa della latitanza delle istituzioni, se la casa è un diritto bisognerebbe portare avanti politiche che possano soddisfare le esigenze della popolazione, soprattutto quella più bisognosa che in un periodo di crisi come questo sta perdendo il lavoro. Abbiamo visto cosa significa perdere l’unica fonte di sostentamento, abbiamo avuto innumerevoli casi di suicidio e molti tentativi di togliersi la vita. La politica si rende conto che c’è un problema sempre quando ormai è troppo tardi, quando i cittadini arrivano all’esasperazione.

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