L’amore non fa differenza. Sono gay e amo
Quanti sono gli omosessuali in Italia? Ovviamente il numero non è importante per poterli contare, ma per rendersi conto di quante persone non possono vivere serenamente il loro amore e non hanno il riconoscimento di una serie di diritti poiché in Italia è tutto più complicato rispetto al resto d’Europa. Nel libro ci sono le testimonianze di giovani di venti anni e donne e uomini più adulti. Raccontano il conflitto che hanno con loro stessi quando si rendono conto di amare una persona dello stesso sesso. Molti hanno provato a reprimere quell’istinto e hanno attraversato lunghi periodi di sofferenza, fino a quando si sono resi conto che la loro felicità poteva esser raggiunta soltanto esprimendo loro stessi. A questo punto diventa anche più facile tollerare il rifiuto dei genitori, della società, del legislatore, della Chiesa. Dalle testimonianze emerge che un omosessuale potrebbe essere chiunque, un giornalista, un impiegato, un insegnante, eppure c’è ancora una forte componente omofoba nel Paese. Infatti l’omofobia e la transfobia sono il secondo fenomeno discriminatorio subito dopo gli episodi di razzismo.
Il collasso delle imprese italiane.
Questo libro avrebbe potuto intitolarsi: Lettere dalla crisi. Infatti parecchi piccoli imprenditori, tanti lavoratori, disoccupati o cassintegrati hanno scritto, accorati e disperati, ma allo stesso tempo pieni di aspettative, alle massime cariche istituzionali per raccontare il loro disagio o ricevere sostegno.
Hanno scritto a chiunque, persino al presidente della Repubblica, dopo il quale non c’è nessun altro cui appellarsi. Ma le risposte, se e quando sono arrivate, si sono rivelate inconsistenti.
Il 2009 italiano è stato caratterizzato da lunghi mesi in cui l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con l’avallo dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha rassicurato il popolo italiano sulla solidità della nostra economia. Bisognava convincere tutti dell’inconsistenza della crisi, salvo poi, a un certo punto, contraddirsi con una dichiarazione a sorpresa che affermava che la nostra nazione era quella che stava uscendo meglio dalla crisi economica.
Nel frattempo, tuttavia, chi ogni mattina si alzava per aprire i cancelli della propria impresa si rendeva conto che la situazione economica ristagnava, gli ordini dei clienti non arrivavano; al pari, chi si alzava per andare a lavorare si ritrovava d’improvviso in cassa integrazione gran parte della settimana o del mese. I media però, si sa, spesso stanno dietro al potere e non raccontano, perché non possono, quello che accade nel Paese reale. (Dall’introduzione di Samanta Di Persio)
Violenze e crimini senza colpevoli. Nel buio delle carceri.
Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi sono morti in circostanze oscure dopo l’arresto da parte delle forze dell’ordine. Casi ormai emblematici che grazie allo sforzo delle famiglie sono arrivati in tribunale. Ma per poche storie che hanno conquistato le prime pagine dei quotidiani, ce ne sono molte altre che l’opinione pubblica ha dimenticato o ignorato. Come quella di Niki Aprile Gatti, arrestato per una frode informatica in cui è coinvolta la società dove lavora. Unico tra i 18 accusati, accetta di collaborare, e cinque giorni dopo viene trovato impiccato in prigione. Come può un laccio da scarpe aver retto il peso di un ragazzo di 92 chili? E Fabio Benini, morto a trent’anni di infarto alle Vallette di Torino: soffriva di anoressia, aveva perso 50 chili e collassava due volte al giorno, perché nessuno ha saputo intervenire? Non bastano il sovraffollamento e l’inadeguata assistenza psicologica e sanitaria a spiegare queste storie: spesso sono proprio le forze dell’ordine a macchiarsi di omissione di soccorso, abusi e violenze contro i detenuti che dovrebbero proteggere e rieducare. In questo racconto di troppe morti sospette, Samanta di Persio ricostruisce, attraverso verbali e testimonianze dei famigliari, gli episodi più inquietanti, fa il punto sulle indagini in corso e denuncia il silenzio delle istituzioni. Perché l’Italia per legge non ammette la pena di morte e la tortura, ma forse le tollera quando avvengono dietro le sbarre. Prefazione di Beppe Grillo.
La vera storia del terremoto in Abruzzo
“Il terremoto in Abruzzo ha fatto tutto il possibile per farsi ascoltare. Lo ha fatto annunciandosi con piccole scosse, per mesi, sempre più frequenti. E’ stato un “terremoto amico” che non ha potuto nulla contro l’arroganza dei vertici della Protezione Civile. Il grido di Giuliani è rimasto inascoltato.
In Giappone, il “terremoto amico” non avrebbe comunque ucciso nessuno. Lì le case sono antisismiche, da noi di sabbia. Il terremoto è ora un reality show di stato che esibisce i morti per propaganda. Che li mostra ai potenti della Terra come una volta l’argenteria.
Un potere che si nutre delle proprie vittime.”
(dalla prefazione di Beppe Grillo)
per acquistare a prezzo libero il libro ju tarramutu
Diario dal mondo del lavoro: morti, infortuni, malattie
Come cambia la vita di chi ne rimane coinvolto, cosa fanno i sindacati e che ruolo svolge la politica
“Un essere umano esce di casa per andare al lavoro per sostentare se stesso e la propria famiglia. La sera dovrebbe farvi ritorno sano e salvo. Questa dovrebbe essere la norma, ma spesso non è così.
Morti bianche è una sorta di testamento senza beneficiari, anzi con familiari che restano troppe volte senza assistenza e in completa solitudine.
Una volta si lavorava per vivere, ora per cercare di salvare la pelle”
per acquistare a prezzo libero il libro Morti bianche
(dall’introduzione di Samanta Di Persio)
Lascia un commento