Il Rotary L’Aquila e Gran Sasso hanno deciso di premiare il signor Gianni Letta per l’impegno dimostrato dopo il terremoto: loro non sono a conoscenza delle intercettazioni che coinvolgono il braccio destro del pregiudicato e plurindagato Silvio Berlusconi? Gianni Letta il 9 aprile del 2009 discuteva con un altro big del terremoto aquilano, Guido Bertolaso, della miglior posizione da far avere all’ex Presidente del Consiglio per non essere oscurato dalle altre cariche più alte durante i funerali delle vittime del terremoto: “Mi dice Ficorilli (capo del cerimoniale di Palazzo Chigi) che se viene il Capo dello Stato vengono anche Schifani, Fini e il presidente della Corte Costituzionale… Così però Berlusconi diventa il quinto…“. “No… – risponde Bertolaso – io ti stavo per chiamare, infatti, per dirti che non è affatto detto… Non sono funerali di Stato, sono funerali solenni. Quindi siccome Schifani ha già programmato di venire sabato e Fini domenica, bisogna fargli capire che loro devono venire uno sabato e l’altro domenica…” Invece i funerali facevano gola e Fini e Schifani vennero. Non ci fu rispetto nemmeno per i morti, anche loro strumento per fare passerella: con la solita faccia di bronzo, Berlusconi andò a sedersi in prima fila, fra i parenti delle vittime.
Oggi l’Italia è caratterizzata da una stagnazione che non si registrava dalla crisi degli anni ’20, e, L’Aquila, città da ricostruire, non ne è esente. Per vent’anni ai vertici della classe politica abbiamo avuto sempre gli stessi attori, cioè coloro che hanno deciso di costruire diciannove new town e di elargire 800 milioni di euro, con subappalti in deroga alla legge, fra le imprese che probabilmente meritavano una ricompensa elettorale. Gianni Letta è stato spesso a L’Aquila per tagliare il nastro ed ha ricevuto sempre gli onori di casa dalla politica locale. Anche in questa occasione il sindaco Massimo Cialente, invece di indignarsi e disertare l’invito, sarà presente alla premiazione. La cultura della riverenza è difficile da scardinare, nonostante sia sotto gli occhi di tutti una città con un centro storico inagibile, decine di migliaia di cittadini fuori casa, un’economia in ginocchio.
Miei cari tutti, sapete cosa io vi dico?
Tanta porcheria mi porterebbe a lasciare l’Italia, culla di individui senza Patria e senza regno et senza dignità!
Ho letto dell’evento e non ho volutamente partecipare. Non so quindi quanta gente lo abbia fatto, certo è che se il Sindaco ed altre cariche amministrative hanno garantito la loro presenza, come effettivamente è successo, è chiara solo una cosa: la nostra capacità di indignarci è ormai morta. Lo facciamo solo quando toccano direttamente i nostri interessi e siamo pronti a rinnegarla non appena i nostri piccoli interessi vengono soddisfatti! Forse, Salvatore, l’unica alternativa è veramente quella di lasciare questo paese.
Miei cari amici, vista la mie età, considerando il NO di mia moglie, creperò idealmente nella Terra dei miei padri. Un forte abbraccio!