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Archive for 18 ottobre 2013

Imprenditori suicidiDa quasi un anno è uscito il libro  “Imprenditori suicidi”, c’è una pagina Facebook dove in tanti mi avete scritto, ebbene anche Patty, la donna che si è suicidata in veneto, era iscritta. Molti amici la ricordano, parlano di lei, si sentono in colpa per non aver capito. Caterina mi comunica quanto accaduto con un messaggio sulla pagina: “Stamattina si è impiccata una mia amica per la crisi..cazzo porca troia…puttana la miseria..ci siamo messe mi piace fin a l’altra sera, si è impiccata”. Sulla crisi è stato detto tutto, o forse non è stato detto l’aspetto più nefasto: “La crisi è appena iniziata”. L’anno scorso ho intervistato decine di imprenditori, la rabbia era tanta, la delusione, il senso di impotenza, ma avevano speranza per il risultato elettorale, nonostante alcuni mi abbiano confessato di andare avanti grazie a psicofarmaci. Che dire? Paghiamo ogni giorno l’incapacità della classe dirigente italiana. Finora non si è mai tolto la vita un politico o un ex politico perché non arrivava più alla fine del mese o non riusciva a far fronte ai debiti. Continuano a togliersi la vita i cittadini italiani: piccoli imprenditori, disoccupati, cassintegrati, chi si sente calpestato. La situazione economica è disastrosa, sempre più italiani vanno a mangiare alla Caritas, frugano nei cassonetti, raccolgono ciò che resta nei mercati, dormono in macchina. Per evitare ciò cos’hanno fatto di concreto la politica, il sindacato, le associazioni di categoria? Nulla, anzi qualche settimana fa la regione Abruzzo ha perfino premiato l’amministratore delegato Fiat Marchionne, purtroppo il coltello dalla parte del manico ce l’hanno ancora loro. Grandi imprese come la Fiat hanno succhiato soldi statali con il ricatto del lavoro(in trent’anni sono stati erogati 7,6 miliardi di euro), ma in realtà potevano esser già a produrre altrove, anzi vuoi vedere che quei soldi sono serviti per un investimento all’estero? Del resto nessun Governo ha mai controllato che fine facessero i soldi dei contribuenti. La priorità di Letta doveva essere il taglio delle spese per i loro privilegi, non l’aumento dell’Iva, delle sigarette, della benzina, manovre che colpiscono maggiormente chi ha poco. Basta pensare che il signor Mastrapasqua e tutti gli altri continuano a prendere stipendi milionari senza nessun taglio. L’Italia è al collasso, ma i manager pubblici possono avere uno stipendio da 300, 400, 500, 600 milioni l’anno? Com’è possibile? Stessa cosa per i manager privati (Fiat in crisi e Marchionne stipendio da 6 milioni di euro). La politica grida allo scandalo per il miliardo di euro di stipendi di Mastrapasqua, la stampa riporta la notizia, gli italiani si incazzano e poi, il giorno dopo, chi non ce la fa ad andare avanti si suicida nell’indifferenza più totale.
Gli imprenditori salutano Patty dalla pagina Imprenditori suicidi così:
“Oggi accompagneremo Patty nel suo ultimo viaggio tra noi..resta sempre l’angoscia di non aver potuto capire il dramma che stava vivendo…..essendo pure nel nostro gruppo di fb..da anni..sempre col sorriso , sempre gentile….poi il pomeriggio si è impiccato un’altro in veneto..perchè aveva un mutuo….morti terribili da digerire, considerando che mai e poi mai era successo in Italia..e dalle mie informazioni la crisi è studiata a tavolino..e questo sarà la molla che deve trainarci per lottare contro questi animali”

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