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Archive for the ‘rimborsi elettorali’ Category

La parola semplificazione mi fa pensare ad un’espressione algebrica da risolvere  con i numeri primi.  Il Governo vuole risolvere la crisi economica con il minor numero possibile di imprese e lavoratori. Ormai per le prime la scrematura si è compiuta senza: defiscalizzare, pagamenti certi e accesso al credito. Oggi, i tecnici sono convinti che per risollevare le aziende basti eliminare i costi sulla sicurezza. In questo periodo di recessione i piccoli imprenditori non possono permettersi di pagare esperti per garantire la sicurezza e la salute nelle loro imprese. Le grandi aziende invece hanno sempre avuto la possibilità di ometterle perché possono permettersi bravi avvocati (ad esempio per la morte sul lavoro di Antonio D’Amico morto nello stabilimento Fiat di Pomigliano il reato si è prescritto) Il Governo dei professori e banchieri ha inserito una serie di modifiche in materia di sicurezza sul lavoro nel pacchetto semplificazione da approvare nei prossimi giorni:

-riduzione della formazione e della sorveglianza sanitaria per i lavori “brevi”

-Eliminazione dell’obbligo di elaborare i dati aggregati sanitari di rischio dei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria.

-Eliminazione del DUVRI e del coordinamento per lavori brevi

-Eliminazione del Documento di Valutazione dei rischi (DVR) per le piccole aziende e per quelle a basso rischio.
-Snaturamento del piano operativo di sicurezza e coordinamento per cantieri.

-Eliminazione degli obblighi relativi ai cantieri  per “piccoli” scavi.

-Eliminazione dell’obbligo di comunicazione degli infortuni alle autorità di pubblica sicurezza

-Eliminazione delle competenze delle autorità di pubblica sicurezza e della Procura della Repubblica in caso di infortuni

-Eliminazione da parte dell’Organo di Vigilanza di richiedere prescrizioni per nuovi luoghi di lavoro o di ristrutturazione di quelli esistenti.

-Deresponsabilizzazione dell’obbligo di notifica

La sicurezza sul lavoro è sempre un costo, mai un investimento: in periodi di crescita economica non si può parlare di infortuni perché è un argomento triste, con la crisi, men che mai, è un costo da tagliare per risparmiare. Le statistiche ci dicono che nei cantieri edili avvengono il maggior numero di infortuni mortali, spesso i corpi vengono letteralmente buttati dove capita, altre volte l’infortunio sul lavoro si trasforma in incidente stradale. Il Governo si è impegnato a partorire la spending review perché nel tempo la politica ha gestito male i soldi pubblici. È chiaro a tutti che non si è trattata di una semplice mala gestione, ma intenzionalmente i soldi sono stati presi dalle tasche degli italiani per fronteggiare agli sfarzi della classe dirigente. Nel nostro Paese si parla ancora di rimborsi elettorali, dopo che il popolo italiano si è espresso, con un referendum, favorevole all’abolizione . Le piccole imprese sono sfinite dalla pressione fiscale, oltre il 70%, e solitamente devono rivolgersi a terzi per il Documento Valutazione dei Rischi. Un Governo interessato alla vita delle piccole imprese e dei lavoratori  avrebbe creato un fondo per rimborsare le spese per le consulenze sulla sicurezza, premiare le imprese che, dopo controlli, risultino sicure. Si preferisce semplificare tutto,  mentre  L’Inail, con i nostri soldi, continua a rimborsare alle famiglie delle vittime scarsi 2.000 euro di spese funerarie. Perché nessuno propone di investire 2.000 euro sulla sicurezza delle imprese? Dal 1° gennaio ad oggi i morti sul lavoro sono 910 se si considerano i lavoratori deceduti in itinere o sulle strade (dato preso dall’Osservatorio indipendente di Bologna), ma siccome dobbiamo fare i conti con i numeri primi i morti ufficiali sono meno della metà. La Repubblica fondata sulle semplificazioni.

 

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Nel Pdl succhiare evoca ricordi sulle qualità per essere premiato a ministro, nel Pd ha il significato di sanguisuga come animaletti si attaccano alla pelle degli italiani e si nutrono del sangue sudato per risparmiare. Qualsiasi italiano si indignerebbe alla richiesta di un finanziamento da un partito, ma per un aquilano che trova la scritta ricostruzione, l’offesa è troppa. I deputati del Pd vennero l’anno scorso in città, fecero un giro fra le macerie nella zona rossa, quindi dovrebbero aver ben chiaro il concetto di distruzione e di non ricostruzione, ma evidentemente hanno già dimenticato e la parola ricostruzione la utilizzano a loro piacimento; comunque non è di questo che voglio parlare. Il premier si impegna tanto per poter scendere nei consensi, a lui riesce tutto o quasi, e questa discesa nonostante gli sforzi non c’è! Il Pd è avanti di poco, forse non è abituato a stare in testa come i pidocchi, e allora escogita modi per rimanere nelle retrovie. Ogni giorno chiudono imprese, ogni giorno accordi fra le parti sociali per la cassa integrazione, ogni giorno aumenta la percentuale dei disoccupati, ogni giorno qualche lavoratore/lavoratrice si toglie la vita perchè si vergogna di tornare a casa e dire alla propria famiglia che non ha più un lavoro. Il Pd vanta il maggior numero di iscritti, è un partito che ha raggiunto importanti obiettivi:

218 deputati

119 senatori

21 europarlamentari

rimborso spese elettorali 180.231.505

Se ognuno di loro rinunciasse a 1000 euro= 350.000 euro

Non bastano questi milioni di euro, hanno il coraggio di chiedere anche gli spiccioli al popolo italiano, illudendolo di occuparsi di ricostruire l’Italia con una manifestazione, dopo che in 17 anni sono riusciti a preservare la poltrona per intere legislature berlusconiane, in virtù di un vitalizio che gli italiani inizieranno a vedere a 67 anni, ma che sarà costituito ancora da spiccioli. Forse vogliono distinguersi dal Pdl, che invece i soldi li dà, per partecipare alle manifestazioni. Se nel Paese si scatena la violenza, ognuno faccia una mea culpa, in fondo tutti governano supini verso San Pietro.

 

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Con il Referendum del 2003 i cittadini hanno votato per l’ abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Poi però è arrivato in soccorso il rimborso elettorale se la legislatura arriva a conclusione, ma nel febbraio 2006, ancora in sella il governo Berlusconi, interviene una piccolissima modifica che garantisce “l’erogazione del rimborso elettorale anche in caso di scioglimento delle Camere“.

Dalle elezioni del 2006: la Gazzetta Ufficiale documenta che Forza Italia prenderà comunque 12 milioni l’anno fino al 2011. L’Ulivo ne prenderà circa 16 a cui potrà aggiungere i milioni che riceverà Pd.

Rimborsi con le elezioni del 2008 (un euro per ogni voto):

Pdl 206.518.945 (spesi effettivamente 53.662.277) il bunga bunga è fuori budget

Pd 180.231.505 (spesi effettivamente 18.472.868)

Lega 41.384.550 (spesi effettivamente 2.939.987) quelli che gridano Roma ladrona

I più onesti Sin Arc 9.291.220 (spesi effettivamente 8.187.266)

Gli unici che ci rimettono Psi 2. 491.755 (spesi effettivamente 3.387.147)

(fonte: http://www.sconfini.eu/Politica/scandalo-rimborsi-elettorali-cosi-i-partiti-derubano-il-paese.html)

E poi mi ritrovo nella cassetta delle poste la richiesta del PD “Berlusconi dimettiti”, con tanto di richiesta di sostegno per la campagna. Ma vaffanculo! Già paco abbastanza per un Paese fermo al 1994. Dimettetevi voi che fate finta di fare opposizione e il Presidente Napolitano deve sciogliere le camere!

La gente non trova lavoro, addirittura negli annunci  richiede di lavorare prima qualche mese gratuitamente, pulizie e ripetizioni a 5 euro l’ora. Decine di lavoratori ed imprenditori che si suicidano perchè perdono il lavoro. Il Pd come sta gestendo i 160 milioni di euro di rimborso? Appoggiando una manifestanzione in piazza facendo finta di fare opposizione? La gente è stanca di essere presa in giro. Con Berlusconi ai minimi termini dovrebbero avere il 60% dei consensi se si facesse una politica seria: laicità dello Stato, giustizia uguale per tutti, sostegno all’occupazione e ai servizi sociali, lotta all’evasione altro che scudo fiscale!

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