Letta l’ha detto nel suo discorso di insediamento e l’ha ripetuto in ogni dove: “La priorità al lavoro”. Ancora non è chiaro come e perché verrà rilanciata l’economia del nostro Paese, ma sta di fatto che a Bruxelles il premier italiano ha annunciato che a luglio i ministri del lavoro della Ue si riuniranno a Berlino per un consiglio straordinario focalizzato sulle migliori misure per creare occupazione giovanile. Ottimo tempismo per una nazione che ha un tasso disoccupazione che cresce di mese in mese, oltre un miliardo di ore di cassa integrazione, imprese che chiudono ogni giorno, così come ogni giorno si tolgono la vita imprenditori e disoccupati. È trascorso poco più di un mese dall’elezione del Governo dalle grandi intese e ci sono state solo proposte di legge degne di una dittatura bipartisan: il Pdl propone niente carcere e condanna dimezzata per reati per concorso esterno mafioso (ritirata) poi propone il divieto di contestazione nei comizi in piazza, il Pd partorisce un disegno per non far candidare movimenti politici (ritirato), Nitto Palma vorrebbe essere il giudice che decide se in base ad alcune esternazioni i magistrati sono politicizzati e per questo debbano essere sospesi e trasferiti.
Altro che priorità del lavoro, qui c’è una chiara intenzione di eliminare i residui di democrazia. Il Pd non ha mai dimostrato di aver capito gli errori commessi negli ultimi anni: ha tentato una riverniciatura con la candidatura di alcuni giovani, ma i vetusti dettano ancora legge per non scomparire, piuttosto stanno riuscendo nell’intento di far scomparire l’opposizione. Se Enrico Letta avesse voluto dare un segnale di rottura con il governo Berlusconi e con il governo Monti, avrebbe dovuto come minimo eliminare una delle più grandi disuguaglianze economiche: l’uomo da oltre un milione di euro e da 25 incarichi: Antonio Mastrapasqua. Mastrapasqua è il presidente dell’Inps, ci sono moltissimi italiani che non vedranno mai una lettera firmata da lui perché non prenderanno mai una pensione. I tecnici, nella balla della spending review, non hanno introdotto il divieto di cumulo degli incarichi pubblici, hanno stabilito un tetto massimo alle retribuzioni dei manager pubblici… ma solo dal prossimo contratto… loro non hanno il Marchionne di turno che minaccia di andarsene dall’Italia e lasciare tutti senza nemmeno le briciole. Nonostante le ingiustizie sociali, aumentate da chi ha governato, gli italiani hanno deciso con il voto di continuare a dare fiducia a questa gentaglia. Fra il 21percento degli elettori del Pdl quanti milionari ci sono? Quanti attendono un condono edilizio (l’ennesimo)? Quanti attendono di poter fare un bunga bunga con la figlia minorenne del vicino di casa? Quanti attendono che il nipote possa salvare il proprio amico del cuore dalla magistratura rossa?
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.